Quel giorno in cui inizierà la tua nuova vita di insegnante, il lavoro che hai scelto e ti sei conquistato, ormai è lì, tangibile, lo vedi arrivare e ancora non sai dove si svolgerà il prossimo anno della tua vita. Non sai le sedi, non conosci le scuole, sai che gli idonei scorreranno, hai calcolato che i posti ci sono, ma si conosce solo il numero dei posti nazionali autorizzati per la tua CDC, nella tua regione, non quanti posti a provincia.
Se c’è qualcosa che ci ha accompagnato durante tutto il concorso è stato il senso di impotenza. Se le notizie non te le danno, se i siti non le pubblicano, in assenza di un luogo unico da consultare, mille patologie si sommano. Molta frustrazione, di sicuro. E serve molta controinformazione, fare gruppo, tenersi in contatto con tutti i mezzi sociali e pubblici possibili. Controllare tutto e giocare in anticipo.
Il concorso è una soap. Poi vedi come (non) funziona la catena Ministro>Miur>Usr>Usp>concorrente…percepisci il casino e ci stai anche male, a vedere l’Italia e l’Istruzione ridotte così.
Comunque. Alla fine escono i numeri e parte il gratta e vinci. Ogni Ufficio scolastico provinciale dice quanti posti dispone per i concorsisti e l’Usr ti convoca in una sede unica, per la scelta della Provincia dove vuoi lavorare. Nel nostro caso, A033 Toscana, la sede comodissima è Massa. E’ il 26 agosto 2014.. E’ un momento emozionante. Se riesci a prendere posto nella città in cui vivi, cambi solo lavoro, ma se non ci riesci…almeno per un anno, devi cambiare tutta la tua vita. Nel mio caso è andata bene. Cambio tutto, ma sono a casa.
Il 29 agosto firmi, il tempo di realizzare non c’è, perchè il primo settembre è domani e all’improvviso non sei più un concorsista, ma un insegnante. Dalla teoria alla pratica in 22 mesi 🙂
Sono una prof ora. Me e la scuola. Finchè pensione non ci separi.