Giovedì, 03 Gennaio 2013 12:25

Gli studenti con bisogni educativi speciali

Scritto da  giorgia pellegrino

capitolo 14

14.1

Studenti particolarmente dotati: stesse attenzioni e stesse personalizzazioni dedicate a studenti più bisognosi.

             Devono essere adeguatamente stimolati à possibile grazie a flessibilità organizzativa

              (possibilità di lavoro a classi aperte o per gruppi di lavoro) .

 La.R.S.A. à usati non solo per attività di recupero ma anche x sviluppo

FIORONI: punti salienti D.Lgs 2007:

-valorizzazione delle eccellenze

-individuazione delle eccellenze con competizioni nazionali ed internazionali (olimpiadi\certamina)

-riconoscimento eccellenze avviene con certificazioni che garantiscono credito formativo

14.2

Secondo la carta costituzionale

-tutti gli individui hanno la stessa dignità sociale,

-scuola aperta a tutti. Istruzione inferiore (8anni) è obbligatoria e gratuita

-gli inabili ed i minorati (no distinzioni) hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale

Legge 4 agosto 1977 : nella scuola elementare tutti gli alunni con handicap psicofisici hanno diritto all’integrazione scolastica.

Più difficoltoso l’inserimento alle superiori poiché: non in possesso dei prerequisiti. (articolo 28)

Solo nel ’87 l’articolo viene modificato: la frequenza alle scuole medie ai portatori di handicap sarà facilitata.

 

Legge 517\1977 : introdotto il termine handicap: ogni tipo di svantaggio in cui si trova una persona

In Italia indica difficoltà di tipo psichico e fisico che necessitano di personale docente specializzato.

 

Termine handicap è presente nella legislazione italiana:

legge 104 : legge quadro per l’assistenza e l’integrazione delle persone handicappate

legge 8 marzo 2000: congedi dei genitori di soggetti portatori di handicap

legge 26 marzo 2001: rpiosi e permessi per i figli con handicap gravi

 

Termine disabilità usato nelle “linee guida sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità”

è Oggi testo unico per l’integrazione scolastica: raccolta di linee guida per integrazione di alunni con disabilità

 

La scuola deve predisporre le condizioni necessarie affinchè tutti gli alunni ottengano un successo formativo

     Per questo si formano gruppi di lavoro

    Si stipulano accordi per coordinare, ottimizzare ed utilizzare le risorse.

 

I documenti base per costruire il percorso di integrazione scolastica sono:

  1. DIAGNOSI FUNZIONALE (D.F.): esclusiva competenza sanitaria

Descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psico-fisico dell'alunno in situazione di handicap.

Ne fanno parte:

una raccolta ordinata di informazioni sulla storia medica del paziente

diagnosi clinica

 

  1. PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (P.D.F.) formulato da scuola + sanità

Lavorano insieme medico specialista della patologia segnalata, specialista in neuropsichiatria infantile, terapista della riabilitazione e personale educativo dei servizi sociali + consiglio di classe

 

finalizzato al recupero del soggetto e quindi deve tener particolarmente delle potenzialità registrabili in ordine ai seguenti livelli:

- cognitivo (livello di sviluppo raggiunto e capacità di integrazione delle competenze)

- affettivo-relazionale (livello di autostima e di rapporto con gli altri)

- comunicazionale: (modalità di interazione, mezzi privilegiati)

- linguistico (comprensione, produzione e linguaggi alternativi)

- sensoriale (tipo e grado di deficit della vista, udito e tatto)

- motorio-prassico (motricità globale e motricità fine)

- neuropsicologico (memoria, attenzione e organizzazione spazio-temporale)

- autonomia personale e sociale

-apprendimento: in relazione alle potenzialità esprimibili in base all’età prescolare e scolare

 

  1. PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (P.E.I.)

 Contiene il programma educativo delle attività di sostegno.

E' un progetto globale di integrazione nel quale confluiscono progetti di carattere didattico, riabilitativo, sociale. Per la sua elaborazione ci si basa sui dati provenienti dalla Diagnosi funzionale e dal Profilo dinamico funzionale. Per ogni alunno in situazione di handicap presente nella scuola va redatto il PEI di durata annuale. Il gruppo che lo redige è formato dagli operatori sanitari, gli operatori sociali, il personale curricolare e di sostegno della scuola, i genitori e l'operatore psico-pedagogico. Il PEI va sottoposto a periodiche verifiche e adeguamenti.

Si basa sulla programma zione della classe

È formato da obiettivi a breve, medio e lungo termine

Si evidenziano le metodologie e gli strumenti differenziati.

è La valutazione si basa sul PEI ed è riferita a comportamento, discipline e attività svolte.

È espressa in decimi.

L’esame conclusivo si basa su prove adattate redatte dai docenti della commissione e sono mirate alla valutazione del progresso tenendo in considerazione i livelli di apprendimento iniziali e le potenzialità. Gli alunni con difficoltà possono utilizzare strumentazioni tecniche e sussidi didattici.

La modalità di svolgimento e la differenziazione delle prove non comparirà sul diploma finale. (per poter svolgere l’esame finale il Piano individualizzato deve essere riconducibile alle Indicazioni nazionali)

Agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo (il piano individualizzato non è conforme alle indicazioni; non sono comprese tutte le discipline)

Gruppi di lavoro per l ‘integrazione scolastica sono stati istituiti presso ogni ufficio scolastico.

Si connotano come una struttura di servizio, animazione e coordinamento fra le scuole e l‘Amministrazione scolastica.

A differenza del G.L.I.P. che ha una funzione di indirizzo per i piani provinciali di integrazione e diritto allo studio, il G.L.H. si occupa degli aspetti organizzativi e gestionali che garantiscono la qualità dell’integrazione .

Il gruppo di lavoro (Glh) ha compiti di consulenza e proposta, di collaborazione con enti locali per l’impostazione e l’attuazione dei piani educativi individualizzati, per la verifica e la conclusione degli accordi di programma

Le iniziative educative e di integrazione sono inserite nel POF.

Il dirigente scolastico, secondo le linee-guida del 2009, deve:

-promuovere e incentivare attività di aggiornamento e formazione

-valorizzare quei progetti atti a potenziare l’inclusione di alunni con disabilità

-coinvolgere le famiglie per la stesura del PEI

-individuare barriere architettoniche e rimuoverle

Inizialmente l’OMS faceva riferimento all’ICIDH (international classification of impairments, disabilities and handicaps) del 1980. Era un modello prettamente medico basato sulla sequenza menomazione (perdita o anomalia strutturale o funzionale, fisica o psichica di un organo o di un apparato funzionale)

Disabilità (limitazione o perdita della capacità di, in relazione a parametri considerati normali)

Handicap (svantaggio che limita il raggiungimento di una condizione sociale normale)

Dal 2001 si fa riferimento ad un’altra classificazione: l’ICF.

È un modello sociale, misura la salute e la disabilità della popolazione. Considera i fattori contestuali e ambientali.

Il modello deve essere classificabile, traducibile, utilizzabile e comparabile a livello internazionale.

Scopo:

stabilire un linguaggio comune per la descrizione della salute

Rendere possibile il confronto fra dati raccolti in paesi diversi

Fornire schema di codifica sistematico

 

14.3

 

Nel corso del 900 ci si è avvicinati all’educazione della diversità in modi diversi:

inizio 900: aperte scuole speciali per bambini con deficit fisici (ciechi \ sordomuti)

1962: nasce scuola media unica. Obbligo scolastico di 8 anni.

           Presenza di classi differenziali, calendario speciale e appositi programmi e orari di 

           insegnamento.

            Una commissione medica (2 medici, un neuropsichiatra e uno psicologo, e un esperto in

            Pedagogia) stabilivano l’accesso a questi percorsi.

1967: aperto il doppio canale: classi differenziali (per ipodotati non gravi) e scuole speciali

             (menomazioni psicofisiche).

            Insegnanti avevano specializzazione dopo un corso biennale.

1970 :possibilità di iscrizione nelle classi comuni

            CAMBIAMENTO: non è più l’alunno ad andare nelle scuole speciali, ma è l’insegnante ad andare nelle scuole!    
L’insegnante della scuola speciale è assegnato a “scuole normali”

1977 : legge n 517: tutti gli alunni con handicap pscofisici hanno il diritto di integrazione

            scolastica nella scuola con il sostegno di docenti specializzati.

            I posti di sostegno seguono 2 regole:

-          Intervento docente di sostegno non supera le 6h settimanali per classe

-          Le classi con un alunno portatore di handicap non supera i 20 alunni

1982 : stabilito il contingente organico degli insegnanti di sostegno   rapporto 1:4 ma questo 

provocò l’aumento esponenziale delle certificazioni di disabilità (insegnanti premevano

famiglie affinchè certificassero il figlio solo per avere una figura in classe che alleviasse

magari le fatiche dell’insegnamento in una classe difficile)

1997 : legge n 449: viene assegnato un docente di sostegno ogni 138 alunni frequentanti le scuole

            Vantaggi: stabilità dei posti di sostegno nell’organico

                             Continuità didattica

                            Rinforzo immagine dell’insegnante di sostegno: è una risorsa in più.

MA questa legge si dimostra disomogenea. (presenza di più insegnanti di sostegno del necessario laddove i frequentanti sono in numero notevole)

2006: legge n 216: nuovo criterio per il calcolo dei posti di sostegno. Si guardano le effettive

            Esigenze

            Finanziaria del 2008: posti di sostegno non possono essere più del 25% del numero delle

                                              classi

                                               rapporto 1 docente ogni 2 alunni disabili

 

La specializzazione dell’insegnante di sostegno cambia nel corso degli anni:

1986 : corsi biennali con programmi di taglio pedagogico-didattico

            Viene abbandonata l’impostazione riabilitativa e ci si basa su 3 assi:

            -area disciplinare: pedagogia, pedagogia e clinica

            -dimensione operativa: attività finalizzate alla prassi

            -didattica curricolare: in base all’ordine di scuola in cui andrà ad insegnare il docente

            Importante era il tirocinio à sede formazione era l’università o corsi biennali attivati da enti

            privati di formazione

fine anni ’90 : formazione passa all’università: corso di laurea in scienze della formazione

                          primaria

                          durata quadriennale per insegnare nell’infanzia e nella primaria

              scuola biennale di specializzazione (SSIS) per scuole di primo o secondo grado.

            + 400h di attività aggiuntive attinenti all’integrazione scolastica.

2011 : corso di formazione per la specializzazione di sostegno: corso di almeno 8 mesi,

               obbligo di frequenza e conseguimento di almeno 60 CFU

oggià formazione dell’insegnante di sostegno è all’interno della formazione generale

            dell’insegnante.

            Scuola infanzia e primaria: scuola quinquennale con tirocinio a partire dal 2° anno

            Scuola secondaria di 1° e 2° grado: laurea magistrale biennale + anno di tirocinio attivo

            formativo.

            Parte integrante del percorso formativo sono le acquisizioni:

            -lingua inglese a livello B2

            -competenze digitali

            -competenze didattiche per favorire l’integrazione degli alunni con difficoltà

 

14.4

I DSA (disturbi specifici di apprendimento) riguardano soggetti con intelligenza nella norma ma deficitari nella percezione e nella produzione di messaggi

I disturbi principali sono:

-dislessia: disturbo di lettura (inversione sillabe, confusione suoni simili,  mutilazione parole)

-discalculia: difficoltà nella seriazione e nel calcolo

-disgrafia: difficolta nella scrittura

Sono caratterizzati da iperattività à spesso confusi con disordine dell’attenzione

L’osservazione è molto importanti al fine della rilevazione del disturbo: presenza di errori ricorrenti, lettura sillabica, perdita del segno o della riga…

Diagnosi di DSA formulata con certezza alla fine della 2°classe.

Insegnanti consegnano lettera descrittiva delle difficoltà riscontrate e si chiede di rivolgersi al servizio di NPI. Dopo gli accertamenti viene rilasciata la diagnosi con le prescrizioni ritenute opportune.

Si procede ad una azione didattica personalizzata.

Strumento di programmazione per alunno DSA è il PDP, piano didattico personalizzato; redatto con la famiglia entro il primo trimestre, descrive

-attività didattiche individualizzate e personalizzate

-strumenti compensativi utilizzati (sintesi vocale, registratore, programmi di videoscrittura, calcolatrice, tabelle, formulari….)

-misure dispensative adottate (tempo prolungato, prova su un contenuto significativo ma ridotta nella quantità… à questo perché il disturbo li impegna per più tempo dei loro compagni)

-forme di verifica e valutazione adottate (valutazione è coerente con il PDP.

           Commissioni degli esami di stato possono riservare ai candidati tempi più lunghi, strumenti compensativi, criteri valutativi attenti ai contenuti piuttosto che alla forma… certificazione di DSA può dispensare dalla lingua straniera in forma scritta.

I candidati con DSA conseguono un titolo valido per l’iscrizione alla scuola  secondaria di secondo grado)

 

14.5

 

Integrazione scolastica degli alunni stranieri è regolamentata dal D.P.R. del 1999: hanno il diritto\dovere all’istruzione anche se non sono regolarmente cittadini italiani.

Il minore straniero sarà iscritto alla classe in base a:

-età anagrafica

-livello competenza della lingua italiana e nei saperi essenziali (quando manca la conoscenza della lingua italiana il discente viene inserito nella classe precedente rispetto a quella anagrafica)

-scolarizzazione nel paese d’origine

Il collegio docenti attiva interventi di alfabetizzazione e\o consolidamento delle competenze linguistiche.

Le due ore di lingua straniera possono essere utilizzate per potenziare l’insegnamento della lingua italiana se non si è in possesso delle conoscenze necessarie.

In ogni classe non si può superare la quota del 30% di stranieri questo perché si vuole integrare e non separare.

Inizialmente si valuta in base al percorso fatto, agli obiettivi raggiunti; al momento della valutazione finale per l’ammissione alla classe successiva gli alunni stranieri sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani.

4 giugno 2010 : test di conoscenza di lingua italiana del livello A2: requisito per il rilascio del permesso di soggiorno.

 

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4 commenti

  • Link al commento Giovedì, 10 Gennaio 2013 18:17 inviato da giorgia pellegrino

    si scusate! è proprio il riassunto del capitolo del libro della edises! non l ho scritto granchè bene xkè son abituata a farmi gli schemi a penna , l ho riscritto a pc solo xkè pensavo potesse servire! (ma non ho badato alla forma ;)

  • Link al commento Martedì, 08 Gennaio 2013 17:03 inviato da carmela

    Complimentissimi.....molto ben trattato e argomentato!!!

  • Link al commento Lunedì, 07 Gennaio 2013 15:16 inviato da roberta

    Ciao susi, ti rispondo io: ho controllato, è il testo della edises. Ciao :-)

  • Link al commento Venerdì, 04 Gennaio 2013 13:26 inviato da susi

    Grazie, questo è il genere di articolo che apprezzo moltissimo, mi sono permessa di formattarlo un pò meglio per facilitare la lettura...potresti aggiungere per favore da quale libro è tratto? :-))

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